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Intervista a Paolo Graziani

 

Titolo: “Rinascita 2” cm 60×60 gennaio 2015 tecnica mista materica stucchi plastici,elementi resinati, acrilici, smalti acrilici su supporto ligneo.
Cit. Ricercare la luce… “il riscatto” da ogni cosa..da ogni desolazione… trovare finalmente la pace dentro noi stessi.
Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Appassionato d’arte, ho sempre visitato musei, mostre, eventi, il percorso artistico nacque quando oltre ad ammirare opere altrui iniziai con entusiasmo e tanta curiosità a provare direttamente a interpretare emozioni e riportarle in quadri…è come se fosse un sentire che albergava in me da tempo, ma dovevo in qualche modo sbloccarmi…

Subito ebbi consapevolezza che non potevo più fare a meno di questa ricerca, di questo esplorare , di sperimentare… anzi per quanto mi riguarda l’ho sempre vissuto e sentito come uno stato d’animo, mi viene da pensare che ogni persona dovrebbe essere “artista del pensiero”.
In qualunque attimo o momento della nostra vita, interlocuzione o situazione che ci viene posta, di qualsiasi cosa, possiamo eseguire un capolavoro o fare uno scarabocchio… dipende unicamente da noi: da come ci poniamo, viviamo, cogliamo, ascoltiamo.
Rapportato all’arte a prescindere dal risultato tecnico e/o estetico che è e rimane molto soggettivo… o da come il racconto dell’animo viene approfondito, interpretato, raccontato, esplorato… sia in un opera da noi realizzata, che nel dialogare con le opere altrui… è la sensibilità, l’intensità, la cura e la delicatezza con la quale interpretiamo che fa la differenza… e di conseguenza questa ci appaga e ci fa vivere pienamente.
Ho questa convinta percezione di tutto… che esiste molto di più di ciò che si vede e si percepisce con i sensi.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo percorso?
Può sembrare una non risposta ma non è affatto così, è invece un pensiero sentito:  
Ho sempre ricevuto tantissimo da ognuno degli artisti conosciuti, ammirati, ascoltati che ho avuto il privilegio e la fortuna di conoscere, di dialogare, anche da quelli più distanti da me come tipo di espressione artistica, in ogni racconto umano e artistico c’è qualcosa di straordinario da raccogliere, se ci poniamo nel modo giusto possiamo ricevere un dettaglio, un sentire che sveglia qualcosa di sopito che già albergava in noi.
Un ricordo: ero agli inizi e mi affacciavo timidamente ai primi eventi, un artista affermato, durante una estemporanea, senza conoscermi si soffermò su un mio quadro materico rimanendone colpito e rivolgendomi con interesse una serie di domande… mi riempì quel momento di grande gioia, felicità… a volte capitano accadimenti che poi riservano notevoli iniezioni di fiducia e incoraggiamento.
Se ci riferiamo più in generale ad artisti famosi, tantissimi sono quelli ammirati, da Kounellis a Kiefer poi sono molto affascinato dagli impressionisti… da Van Gogh che pur osteggiati in vita, ebbero il coraggio di esplorare forme d’arte nuove… dalla metafisica di Giorgio de Chirico, al materico di Alberto Burri.
Rimango in stato di stupore dinnanzi alle opere del Caravaggio, alla Pietà di Michelangelo, che restano inimitabili sotto qualsiasi punto di vista… ma sono troppi, sto facendo torto a qualcuno non citato.
Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?
Più che quello che vedo, ciò che mi preme raccontare è quel sentire, quell’emozione che rimane scolpita, stampata nell’animo quando chiudo gli occhi.
Noto che tanti vivono superficialmente, continuamente distratti dagli accadimenti quotidiani, da aspetti che non appagano, da futilità, dal nulla.
Il tempo è la cosa più importante che abbiamo e non ci può essere restituito, vorrei che ogni individuo vivesse pienamente, con intensità e profondità ogni secondo… un saluto, non è un semplice saluto, una cordialità, non è una semplice cordialità, un sorriso, non è un semplice sorriso, e così via.
Recuperare consapevolezza, speranza, pace e serenità… questo vorrei trasmettere e raccontare, umanamente e artisticamente.
Mi soffermo e vorrei invitare tutti a soffermarsi, a prendere consapevolezza di ciò che è veramente importante.
Spesso le mie opere sono materiche… avendo il padre non vedente e privo di una mano… indelebile è l’infanzia con lui nel quale seduti vicini, lui mi insegnava a recepire tutto quello che l’occhio distrattamente non ci fa cogliere, il tono di ogni cosa, un intensità del suono… ed io al tempo quando non riuscivo a spiegargli in modo corretto un oggetto, glielo ponevo dinnanzi e con quell’unica mano, con quel suo delicato tatto… lo conosceva… nei miei quadri l’olfatto ed il tatto contano molto, quando oltre al colore una texture animata racconta qualcosa e completa il messaggio stesso dell’opera.
titolo: “un volo verso te” dicembre 2016 cm 100×150 tecnica mista materica: stucchi plastici acrilici smalti spatolati su tela
cit. Più l’animo si sofferma… più non posso non guardare e cercare le cose del cielo… il cuore quando si apre rimane orientato verso là… uno slancio verso quei beni di lassù…

 

C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?
C’è un elemento imprescindibile nella mia ricerca umana e artistica. Sono un anima alla continua ricerca delle luce, della pace , della serenità, dell’armonia…vorrei cogliere sempre l’essenza di ciò che vivo e invitare con il cuore gli altri a farlo.
Vorrei benedire Dio con la mia vita e riuscire a fare questo con il mio pormi, il mio agire, il mio pensare.

Vorrei che ogni quadro da me eseguito si spogliasse di ogni compiacimento personale e trasmettesse unicamente questo messaggio… di fede e speranza.

Qual è il tuo rapporto con il mercato?

Penso di essere il meno indicato a ricevere questo tipo di domanda, è capitato che non ho ceduto opere richieste perché non ero per nulla pronto, convinto e orientato a separarmene… hanno un valore affettivo importante.
Quando è capitato invece… sono state cedute unicamente a persone che me le hanno corteggiate, che le volevano fortissimamente…
Le guardavano con il cuore e l’animo, come piace a me…

La componente economica è e rimane marginale.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Ad ogni persona auguro di vivere con gioia, serenamente e pienamente l’arte in ogni sua forma: pittura, scultura ,musica, poesia, teatro, offrono un arricchimento interiore e un appagamento straordinario, non c’è uguali.
Portano un elevazione di animo, di sensibilità nel dilettarsi e nel viverle pienamente.
Il mio umile consiglio, in qualsiasi campo ci troviamo ad operare, consiglio di essere il più autentici e corretti, con noi stessi in primis…
Se disattendiamo questo sentire per motivi economici o di opportunità, facciamo un grandissimo torto a noi stessi.
Rispetto e condivisione artistica ed umana ci fanno accrescere e migliorare, ma non dobbiamo distrarci dal nostro racconto.
Qualsiasi delle forme d’arte citate possono essere vissute come passione o come forma di sostentamento professionale in ambo i casi, a livello generale la situazione economica attuale pone tante riflessioni, molti interrogativi e incertezze… ad ogni opportunità dobbiamo affrontarla con chiarezza, rispetto e serietà, noi dobbiamo darla ma anche esigerla… selezionare e dare fiducia alle persone che ci riservano questo, sondare se ci sono le condizioni, e aspettare se non si pongono.
Sapere con umiltà che è un cammino con tanti passi da compiere, uno alla volta… senza scoraggiarsi, ma sempre ascoltando il cuore.
Titolo: “Finestra aperta, oltre l’apparenza” cm 60×60 –ottobre 2014 (tecnica mista materica, stucchi plastici, smalti, acrilici su supporto ligneo)
Cit: finestre aperte… oltre l’apparenza un approccio limitato alla conoscenza superficiale delle cose spesso ne limita la comprensione… il desiderio di inoltrarsi, di approfondire… talune volte può riservarci grandi piaceri, gioie… e… gradite sorprese.
Contatti: 

Graziani Paolo
via Carlo Alberto Dalla Chiesa , 47121 Forlì FC
email: paograziani67@gmail.com
Francesco Cogoni.
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