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Intervista a Ivana Cecoli

Dal 23 Maggio 2017 è uscito il suo nuovo album, “io non so se tu lo sai” , per SanLucaSound. Arrangiamenti di Guido Sodo, Davide Fasulo, Pasquale Morgante.

L’album vanta di preziose collaborazioni: Syusy Blady (che canta il brano “In Fuggivia” assieme a Ivana), Jamall Ouassini, Guglielmo Pagnozzi, Giorgio Cavalli, Maurizio Piancastelli (Stadio) Davide Fasulo, Guido Sodo, Pasquale Morgante, Andrea Taravaelli, Paolo Caruso, Maria Giulia Mapelli, Pablo Ciallella.

Il singolo contenuto nell’album, dal titolo “Che ninna che nanna”, da tutta l’estate mantiene un’ottima posizione nella “Classifica Indipendenti”, guadagnando da settimane la TOP 20 Emergenti.

E’ in uscita subito dopo Natale il libro di Ivana “Il Canto Curativo. Un percorso di cambiamento, consapevolezza e auto-terapia” per la “ Om Edizioni”.

Quando e come nasce il tuo percorso artistico-musicale?

Nasce in maniera particolare…

In genere le donne che hanno un’attività artistica la interrompono con la nascita dei figli.

Inizialmente il mio percorso artistico iniziò con il teatro-danza, ma alla nascita del mio primo figlio dovetti interrompere, perché lavoravo anche come insegnante, e non avevo tempo e modo di passare le sere in teatro.

Poi nacque anche mia figlia.

Quando i due bambini erano piccoli, ma non più piccolissimi, il richiamo dell’arte fu molto forte.

Decisi, fra una faccenda e l’altra, di studiare un po’ di musica.

Da ragazza suonavo la chitarra, ma così, a orecchio.

Ricordo che quando i bambini erano a letto io mentre aspettavo che si addormentassero solfeggiavo… funzionava!

Cominciai lo studio del pianoforte, le prime composizioni, poi… poi… finché la musica mi ha catturato e io mi sono lasciata catturare: non ho smesso più.

Ho studiato teoria, pianoforte, armonia… canto…

In verità la mia intenzione era di fare l’autrice, non la cantautrice. Ma poiché il mio genere era “cantautorale” decisi di partecipare a un Premio, il Premio Bianca d’Aponte, per cantautrici.

Il Direttore Artistico era Fausto Mesolella, il chitarrista degli Avion Travel, purtroppo da poco defunto.

Insomma, mi selezionarono fra le finaliste, e mi ritrovai in un vero teatro ad Aversa, con le riprese della TV, la stampa…

Ero terrorizzata, non mi ero mai esibita prima in pubblico, neanche in un circolo Arci o in una sala parrocchiale…

Vinsi il Premio della Critica, con La Repubblica, Il Mattino, l’Isola che non c’era… Tornai a casa con una coppa, e un assegno.

I miei bambini mi accolsero…stupiti!

Confortata da quel primo successo, non ho smesso più. Ho ottenuto diversi Premi Nazionali, ho pubblicato album ho, partecipato a diverse compilation, …

Ma in realtà fra i figli, la casa e il lavoro, non avevo molto tempo per dedicare all’attività artistica, in un contesto dove per altro è difficile fare tutto…

Da un paio d’anni, la svolta…

Ho deciso di dedicarmi solo alla musica!

Ne sono felice.

Quali persone, musicisti e episodi influenzano maggiormente il tuo lavoro?

La vita è arte e l’arte è vita, per me.

Tutto entra nelle mie canzoni, mi faccio condurre dalle emozioni, dagli eventi, dai fatti, da ciò che sento nell’aria…

Le influenze sulla mia musica vengano dai grandi cantautori italiani, dalla musica etnica, anche dal classico, dal barocco in particolare.

Ho un mio stile, ma non sposo un genere, sono piuttosto eclettica.

Cosa cerchi dalla musica e cosa vuoi dare attraverso lei?

Nelle mie canzoni cerco di cogliere qualcosa di non detto, di andare “oltre”, di entrare nella poesia anche della vita quotidiana; di ribellarmi alle ingiustizie , cerco un riscatto…

Mi piace comunque mettermi in discussione, giocare, per condividere il piacere e la gioia della musica.

C’è una parte della tua ricerca musicale di cui vorresti parlare in particolare?

Ho scritto e fatto concerti su tema.

Un tema a me caro è l’acqua, presente in diverse canzoni.

Sono una “artista per l’acqua” del Forum Movimenti dell’acqua, e un mio brano ha partecipato a diverse manifestazioni importanti nella campagna “Referendum per l’acqua”.

Ho composto brani “acquatici”, in un “concept album“; nel concerto io e il musicista Davide Fasulo alternavamo musica canzoni suggestioni, racconti sull’acqua e i suoi misteri.

Al pubblico piaceva molto, suscitava un vivo interesse.

Qual è il tuo rapporto con le case discografiche? che possibilità ci sono di emergere?

Il rapporto con le case discografiche? Possibilità di emergere per i giovani artisti?

Per emergere devi andare in TV, per emergere devi pagare, intendo devi spendere parecchi soldi in provini audizioni partecipazioni radiofoniche ecc…

Se non partecipi ad “Amici”, Xfactor”, Sanremo, ecc… non ci sono veramente altre strade per emergere.

O almeno è difficile, perché anche anche se hai talento non ti conosce nessuno, non riesci ad arrivare a un pubblico un po’ più esteso.

Speriamo che qualcosa stia cambiando…

In questi ultimi anni la musica cantautorale tra l’altro non era apprezzata, i locali volevano solo “cover”… cioè riproduzioni /imitazioni di altri; musica originale, niente!

Oppure devi essere un nome già famoso.

Il sistema è chiuso e anche corrotto.

Alle radio importanti non riesci nemmeno a farti sentire per una selezione, non è una questione di talento.

No, non esisti, non ci arrivi, non c’è tutela per l’artista emergente, come ad esempio avviene in Francia.

Le radio in Francia devono per esempio inserire anche una percentuale di brani francesi e di musicisti emergenti.

Qui in Italia no, nessuna tutela.

Per essere trasmesso in una radio importante cosa devi fare? Accettare un sistema corrotto?

Ci sono anche radio indipendenti che non rientrano in questa logica, certo, e io ho avuto modo e piacere di essere cercata solo per l’ interesse artistico.

Questo però dovrebbe essere la norma, non l’eccezione.

Inoltre, si sa, nessuno compra più i dischi o vuole spendere qualcosa per ascoltare musica e canzoni.

Ci sono Etichette Indipendenti, ci provano, ma fanno fatica .

Il mio ultimo album “ io non so se tu lo sai” è stato pubblicato dalla San Luca Sound, e Manuel Auteri, il fondatore, si è dato da fare con impegno ed entusiasmo.

Il problema anche per loro è che non ci sono fondi, né una politica di sostegno per le realtà artistiche.

Cosa consiglieresti ad un musicista che vorrebbe vivere di quest’arte?

A un giovane che vorrebbe vivere quest’arte consiglio di viverla, con passione, entusiasmo; di studiare, di confrontarsi, di crescere… di cercare una propria verità.

Però consiglio di tenere anche altre porte lavorative aperte, per non rischiare di trovarsi alla fine senza niente, o quasi…

Purtroppo anche il talento non è detto che paghi, a volte pagano di più le amicizie, le raccomandazioni.

In Italia c’è un muro di omertà da rompere, mi piacerebbe che si partisse da qui.

Allora ai giovani ma anche a tutti consiglio di firmare una petizione importante, per la difesa della musica italiana emergente:

https://www.change.org/p/salviamo-la-musica-emergente-si-%CC%81-ai-giovani-in-radio-no-al-conflitto-di-interessi/u/21625063 

Link per conoscere la musica di Ivana Cecoli:

www.ivanacecoli.it

https://www.facebook.com/ivanacecoli.official/?fref=ts

https://www.google.it/search?q=youtube+ivana+cecoli&cad=h

https://www.youtube.com/watch?v=J1GN6ef2kWM

https://www.youtube.com/watch?v=lQrCKSDAeQc

https://www.google.it/search?q=youtube+ivana+cecoli&cad=h

Recensioni nuovo album: http://ilmegafono.org/2017/09/30/io-non-so-se-tu-lo-sai-ivana-cecoli/

http://indiepercui.altervista.org/ivana-cecoli-non-so-tu-lo-sai-san-luca-sound/

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Francesco Cogoni.
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