Interviste

INTERVISTA A GABRIELE GUARESCHI ALIAS RIDE

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Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Mi è sempre piaciuto disegnare, fin da quando ero piccolo e il mondo dei graffiti mi affascinava ma la mia attività come “artista” è nata quando mi sono iscritto al liceo artistico dove ogni momento era buono per scarabocchiare su qualunque superficie mi capitasse a tiro.

Lì ho cominciato a sperimentare varie tecniche e ad appassionarmi sempre di più.

Sempre lì, nel 2007, ho conosciuto Eddy e con lui ho fondato la WASP e la maggior parte della mia vita odierna.

Con lui ho iniziato a praticare l’arte in strada, come tutti ho cominciato dal lettering ma non mi ha mai conquistato, allora ho cominciato a buttarmi prima sul 3D e poi sul figurativo e i puppets che mi hanno portato in un mondo di strani esseri colorati.

Così ho iniziato a disegnare personaggi con tutti i mezzi possibili, dalla tela, al muro ai programmi di illustrazione digitale.

Finito il liceo sono entrato a far parte di una neonata associazione culturale chiamata Alternative Karming, con la quale lavoro tutt’ora, che si occupa di organizzare eventi culturali e di intrattenimento.

Quest’ultima mi ha dato la possibilità di indagare le vie della grafica, dell’ illustrazione e anche della street art e del muralismo trattando anche temi come la riqualifica e la rigenerazione urbana.

Ora sto frequentando l’ultimo anno del corso di Design e Comunicazione con indirizzo grafico presso il Politecnico di Torino che mi sta permettendo di ampliare gli orizzonti della mia ricerca personale.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Devo dire che inizialmente gli artisti che hanno avuto influenza maggiore sono quelli della scena torinese come i KNZ o la ToT, artisti che avevo la possibilità di incontrare e veder lavorare alle jam, così ho cominciato ad interessarmi ai grandi “illustratori” della scena del writing e della street art come i Ma’Claim, aryz, Pixel Pancho, Craola, Dulk ecc.

Cosa cerchi in arte?

Credo che la cosa più importante nella ricerca artistica e anche lavorativa sia riuscire a raccontare nel modo più autentico e coerente, una storia, un concetto o una sensazione.

E questo vale quando ci si trova a guardare uno schermo, una tela, un logo, un volantino un muro un film o addirittura un evento.

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C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

Ultimamente sto lavorando praticamente in simbiosi con EDDY soprattutto per quanto riguarda la ricerca di concetti e temi caldi. Stiamo portando avanti un filone artistico che si basa su tematiche di attualità, rappresentate su muri di grandi dimensioni.

In questo momento sto cercando di portare avanti una ricerca stilistica personale che mi identifichi pienamente in quello che faccio in ogni campo delle arti visive.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

“Mercato” è una parola che conosco molto poco, almeno per ora. Personalmente, essendo sia grafico che “artista” mi trovo a lavorare con mercati diversi, e spesso antagonisti tra loro ed è difficile mantenere una linea di pensiero coerente riguardo ai compensi o alla libertà artistica o stilistica che devono inevitabilmente confrontarsi.

E’ un periodo in cui queste dinamiche sono diventate molto complesse quindi suggerisco di trattare questi argomenti con la massima attenzione e pragmatismo.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Premesso che faccio io stesso parte di questa categoria, più che un consiglio mi sento di esortare gli artisti come me alla massima libertà di pensiero e di sperimentazione senza farsi influenzare da qualsiasi discorso esterno alla sua volontà e auguro a tutti di riuscire nei loro obiettivi.

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wasp Crew: https://www.facebook.com/WASP-CREW-926540244108916/?fref=ts

Francesco Cogoni.

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