ArteInterviste

Intervista a Fabio Saiu

Dreamcolors
personale di
Fabio Saiu
sarà in mostra il
24 Maggio
al Mac3 di Caserta
Via Giuseppe Mazzini 16
In collaborazione con Galleria Studio Legale

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
Ho mosso i miei primi passi in Accademia a Sassari nel 1992.
Pinuccio Sciola notó il mio lavoro e organizzammo la mia prima personale sempre nel ’92 ad Alghero, curata dallo stesso Sciola.
Poi nel 1996 la mia prima collettiva prima a Milano poi a Caserta, con artisti già storicizzati come Nespolo, Schifano, Rotella etc.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Nel 2000 alla fiera di Bologna mi colpì molto il lavoro di Daniel Richter, poi nel 2008 la personale a Francoforte di Peter Doig. Il primo in assoluto già quando studiavo è stato Francis Bacon. Amore a prima vista.
Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?
Non cerco niente, quando dipingo è un momento di estraniazione dai problemi della vita stessa.
C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?
Nella ricerca artistica non c’è un momento migliore o peggiore.
Mi confronto con me stesso e con quello che succede in ogni angolo del mondo.
Qual è il tuo rapporto con il mercato?
Il mercato non è di mia competenza, ma è del mio Gallerista, non è una cosa che puoi controllare, soprattutto le quotazioni. Ci vuole bravura, un pizzico di fortuna, molta perseveranza e qualche soddisfazione alla fine arriva.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
Vivere d’arte si può, bisogna avere molta qualità, frequentare i contesti giusti. Un esempio su tutti, Adrian Ghenie che dalla Romania è andato a Berlino, e adesso alla sua giovane età è il pittore più quotato della sua generazione. Parlo della punta di diamante, ma sotto di lui ce ne sono tanti altri.
Francesco Cogoni.
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