Interviste

INTERVISTA AD ANDREA CONTIN

Andrea Contin vive e lavora a Milano. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e laureato in Psicologia all’Università di Padova, affianca alla ricerca artistica l’insegnamento, la curatela, la scrittura critica e l’attività nel sociale.

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

In terza media, quando tra Agraria e Liceo Artistico scelsi il secondo per non fare matematica.

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Beuys per primo, Duchamp per forza, Spoerri e Kounellis finché ero giovane (ma poi mi è passata), Ed Kienholtz travolgendomi, Martin Kippenberger sperandoci.

Cosa cerchi in arte?

È parallela alla vita, quindi, di volta in volta, cerco quello che cerco nella vita: conforto, sfogo, crescita, dialogo, empatia, identità…

[…] Freud insiste pure sulla tendenza innata dell’uomo alla malvagità, all’aggressione, alla distruzione e alla crudeltà, che provengono dall’odio primordiale. Essa incide socialmente in maniera disastrosa, poiché l’uomo soddisfa l’aspirazione al godimento a spese del suo prossimo, aggirando gli interdetti»
(Chemana, Vandermersh, Albarello 2004: 232).

C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

No.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Di reciproca indifferenza, direi…

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Se non ha i soldi di famiglia, di aprirsi prima una pizzeria (cit. Lina Wertmüller).

Se poi va bene con l’arte, fa sempre in tempo a venderla, o ad aprirne delle altre!

Andrea Contin Contatti:

www.andreacontin.com

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Francesco Cogoni.

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