ArteInterviste

Intervista a Salvatore Zizzi

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

  • Penso subito dopo le scuole elementari, la pittura mi ha sempre interessato, ovviamente come comunicazione, prima del cromatismo. Era qualcosa che mi attirava, basti pensare che i miei coetanei organizzavano delle partite di pallone, mentre io andavo a vedermi le mostre. Ecco il mio interesse nasce proprio in questo periodo, molto presto.

Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo percorso?

  • Non c’è stato un personaggio in particolare che mi ha influenzato, forse un critico che all’età di tredici anni mi consigliò di non andare all’istituto d’arte, perché secondo lui mi avrebbero contagiato con dei filoni artistici, con cromie che magari non mi appartenevano. Episodi si, devo dire, tutte le mostre che ho visto mi attiravano in maniera quasi maniacale, poi completati dai più grandi musei europei che ho visitato.

Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?

  •  L’arte per prima cosa è comunicazione, espressione concettuale, cromatica, che ti porta a migliorare in tutti i sensi, espressioni magari banali ma che hanno grandi significati.

C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?

  • La mia ricerca artistica è stata appunto particolare, in quanto ho frequentato il classico, e non ho mai avuto un insegnante di disegno! Ma come dicevo la passione mi aveva preso completamente, ed allora ho iniziato con il disegno, studiavo sui libri che acquistavo, con molto esercizio e penso che non si possa dipingere bene senza la base del disegno. Poi sono passato ai colori, ho acquistato dei libri sulla scala cromatica, colori primari, secondari, complementari ecc.
    Quindi sono stato il maestro di me stesso.

Qual è il tuo rapporto con il mercato?

  • Ho collaborato con varie gallerie, anche con i mezzi televisivi, però devo dire che i periodi migliori sono stati gli anni 80 – 90, dove alle mostre era sempre sold aut. Tempi che difficilmente torneranno. Ho visto che vendi se fai prodotti di qualità, dove il cliente viene catturato dal quadro!

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

  • Cambia mestiere. Non si può vivere di sola arte!


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Francesco Cogoni.

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