INTERVISTA A GIULIOGOL
Quando hai iniziato a fare arte, cosa ti ha spinto ?
A fare arte a parer mio da sempre.custodisco ancora i disegni dell’asilo, comunque dai primi anni novanta con l’uso del l’aerografo ho incrementato seriamente la mia produzione… , mi ha spinto la stessa cosa che mi spinge ancora adesso, ce l’ho dentro… , mi viene dal profondo e mi fa stare bene. Con l’arte riesco a fermare i pensieri.
Con che mezzi ti esponi al pubblico e cosa vuoi comunicare principalmente?
Ora il mio indirizzo è la street art, tra le tante definizioni mi piace ‘muralista’. Quindi ultimamente indirizzo la mia attenzione sull’arte murale (GEG crew. con DRINA A12, la mia compagna) e vorrei comunicare principalmente serenità.
Quanto conta la tecnica?
Un’opera senza tecnica per te può essere considerata arte?
A mio parere la tecnica conta molto, è la parte fisica dell’opera, per me importantissima.
Ma esiste anche l’arte concettuale, l’arte quindi non deve avere limiti.
Come si riesce a rendere la propria passione una professione vera e propria?
Fare della propria passione una professione… , devo ancora completamente riuscirci, quindi crederci fino alla morte.
Come vedi il mercato dell’arte e tutto il sistema galleristico e curatoriale?
In passato ho esposto in gallerie nella mia città e probabilmente lo farò ancora, ma è giusto per far cassa.
Cosa consiglieresti ad un bravo disegnatore che tenta di sopravvivere ma non vede prospettive?
Di non fare uccidere o non far morire il bambino che è in lui.
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Francesco Cogoni.