Interviste

Ignazio Fresu “l’arte e la cultura possono salvare il mondo”

Come procede la vita in questo momento difficile?
Alberto Moravia scrisse che secondo lui i veri privilegiati non sono quelli che dispongono di ricchezze e hanno il potere ma quelli che sia nel senso creativo e sia nel senso conoscitivo hanno a che fare con l’arte.
Diceva questo perché, nonostante una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine si considerava un privilegiato per il fatto di essere un artista, e al tempo stesso nutriva una sincera compassione per coloro che non lo sono.
Terminava dichiarando che l’arte e la cultura possano salvare il mondo.
Ecco anch’io mi sento un privilegiato e con tutta sincerità non ho granché disagio in questo momento: mi è capitato molto spesso di isolarmi anche per settimane intere per portare avanti un lavoro senza distrazioni.
Quale occasione migliore?
Così, senza doversi giustificare.
Stai lavorando a qualche progetto artistico?
Sto lavorando ad alcune opere che avevo programmato prima delle misure di isolamento.
Com’è cambiata la tua arte in una condizione di semi isolamento come quella in cui ci troviamo?
A parte la grandissima tristezza per i deceduti e la forte preoccupazione di contagio, sia a livello individuale, sia sociale, che pesa indifferenziatamente su tutti noi, oltre la mancanza di contatto fisico con i famigliari e gli amici, il mio lavoro, avendo tempi molto lunghi di realizzazione, non subisce troppe variazioni estemporanee.
Hai modo di tenerti in contatto e condividere la tua arte con i fruitori? Che ruolo giocano i Social in questa battaglia?
I contatti virtuali e telefonici sono sempre molto attivi e i social in questa occasione giocano un ruolo davvero molto importante.
Che ruolo dovrebbe svolgere l’artista in questo momento storico?
Non saprei, non credo in un ruolo predefinito da parte degli artisti.
Secondo me ogni vero artista svolge già la propria vocazione al suo meglio e il “ruolo”, compreso quello di artista, viene assegnato dal pubblico.
Secondo te, come cambierà il mondo, ma sopratutto i mercati dopo la fine del covid-19?
Io credo che questa esperienza collettiva, davvero unica della nostra vita, ci condurrà a confrontarci con noi stessi invece che solo con gli altri, innescando una crescita interiore che gioverà alla cultura di ognuno di noi e della civiltà intera.
Francesco Cogoni.
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