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Breve percorso tra Arte Magia e Clownerie

Voglio rendervi partecipi di una piccola cosa che ho scritto ad un amico artista con cui parlavo intorno a questioni riguardanti l’arte e le cose che faccio, ne è uscito fuori questo breve percorso sul clown:

Intendo le interviste come fossero opera d’arte perché non saprei come altro chiamare ciò che faccio, l’essere clown ad esempio, è per me atto artistico, ma questo non cambia l’importanza sociale e curativa che racchiude, l’atto performativo, rituale, insito nella “terapia del sorriso” come la chiamano, racchiude nelle metodiche un significato ed una storia più ampia, che parte alle radici dalla figura dello sciamano per mutare poi nel mago perseguitato in epoca medioevale, mago che è nell’atto di dominare la natura e le leggi ordinatrici dell’universo, con l’intento di conoscere la natura e mutare il dato della sorte, divenendo finalmente padrone e sovrano artefice del proprio destino.

Ed è lo spirito del mago alla base, il mago costretto a mutare la pelle ma non la sua essenza, dividendosi a seconda delle modalità dell’agire intramondano, ma partendo sempre dall’intento di modificare e controllare il mondo fisico o la società, diventando in un caso scemo del villaggio, giullare di corte sino ad arrivare al clown, diventando in un’altro caso artista e filosofo, ed infine diventando scienziato, ma non quello schiavo del dogma scientifico (che ha radice dalla deformazione operata dai cattolici nel medioevo e ancor prima nei dogmi pitagorici e nell’idea dogmatica in generale), bensì scienziato che non si chiude in limiti teorici ma sperimenta agendo sul mondo alla riscoperta continua delle sue leggi, per comprenderle e dominarle…

 

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