ArteFilosofiaInterviste

Angelo Pretolani “Sotto il selciato c’è la spiaggia”.

Come procede la vita in questo momento difficile?

Si attende senza attendere; la vita continua.

Stai lavorando a qualche progetto artistico?

Continuo l’operazione “Sotto il selciato c’è la spiaggia”, ogni venerdì.

Inoltre, nell’angosciante emergenza del Covid-19, sono stato invitato assieme ad altri artisti al progetto “Il respiro dell’arte” a cura di ART Commission, per dare testimonianza del difficile momento che il mondo sta attraversando.

Com’è cambiata la tua arte in una condizione di semi isolamento come quella in cui ci troviamo?

Non è cambiata molto, continuo tranquillamente le mie performance, certo manca l’aspetto “live” ma erano comunque poche nel corso dell’anno le mie azioni dal vivo.

Come ha scritto Sergio Mandelli (2017):

“ Il suo messaggio è destinato ad un pubblico rarefatto. A volte assiste solo un testimone muto. Spesso, nessuno”.

Hai modo di tenerti in contatto e condividere la tua arte con i fruitori? Che ruolo giocano i Social in questa battaglia?

Come sai… io uso molto Facebook… dal 2008…

come ho già avuto modo di dire in: (https://www.omero.it/omero-magazine/interviste/angelo-pretolani-nessuno-mettera-fine-alla-bellezza/).

I social network permettono all’artista di abitare una dimensione planetaria.

Sono un mezzo che l’artista può utilizzare per diffondere il proprio lavoro, scavalcando così il filtro delle gallerie d’arte o della critica per abbracciare e interagire direttamente con un pubblico ben più vasto di quello degli “addetti ai lavori”.

Oggi l’artista viaggia sulle ali di una espansività mai conosciuta prima e i social network sono le nuove gallerie d’arte.

Che ruolo dovrebbe svolgere l’artista in questo momento storico?

Quello di sempre, aspergere bellezza.

Secondo te, come cambierà il mondo, ma sopratutto i mercati dopo la fine del covid-19?

Riporto un pensiero di David Grossman che condivido.

«Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui».

https://www.facebook.com/angelo.pretolani

Francesco Cogoni.

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