Interviste

Intervista a Lisa Sperandio

 

Quando e come nasce il tuo percorso artistico?

Sono appassionata pittrice fin da ragazzina.

Iniziai a dipingere ad olio con colori ed i pennelli ricevuti in dono da un mio amato zio che da giovane, per motivi famigliari, si vide costretto a lasciare l’accademia artistica.

Un regalo speciale questo, ricco quanto semplice e silenzioso, che mi accompagnerà fino a diventare donna, creando opere di notte e di giorno negli anni che mi portano ad oggi.

Nella mia famiglia di origine dipingevo spesso, di nascosto colma di timori e forte autocritica, perché l’arte non era considerata affatto dote di vanto ma piuttosto spreco di tempo, oggetto di discriminazione e che sostituiva lavori redditizi.

Da studentessa gli insegnanti artistici furono attratti dal mio usare i colori e creatività e insistettero affinché partecipassi tredicenne ad un concorso di pittura regionale, come unica minorenne presente.

Vinsi il secondo posto con una mia opera in miniatura, in cui ritraevo la cima Cauriol, intitolandola: “Vicino al cielo”.

Poco più che ventenne, per un lungo periodo dipinsi con lo pseudonimo “Di Anna” restando sempre dietro “alle quinte” ma ad un certo punto mi sono accorta che chi si prodigava a vendere le mie opere stava speculando presentandole come proprie. 

Da allora mi impegno in prima persona dunque accompagnando le mie opere ed espongo centinaia dei miei dipinti con mostre personali, in località sparse in Italia, tra cui: Alto Adige, Trento, Vienna, Veneto, Lombardia e Toscana, in Francia ed in Asia. 

Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Come ho raccontato sopra, tra le persone e gli episodi che hanno influenzato maggiormente il mio lavoro c’è senz’altro mio zio che mi donò quella benedetta scatola colma di materiale per dipingere e forza morale per credere nel mio piccolo talento nonostante tante avversità. 

Gli artisti a cui mi sento in particolar modo legata e che scelsi come modello per praticarmi sono  impressionisti come Amedeo Modigliani, Claude Monet, Vincent Van Gogh e Segantini Giovanni, compresi i macchiaioli. 

Nel corso degli anni mi sono qualifica come assistente all’infanzia ed ho intrapreso viaggi vivendo esperienze profonde in terre italiche ed internazionali, dalla Toscana al Continente Asiatico, creando dipinti colorati dalle varie dimensioni, comprese le miniature.

A queste ultime sono in particolar modo affezionata per via della loro caratteristica di “far avvicinare” fisicamente l’osservatore all’opera stessa, poterla tenere in mano ed osservarla con un’attenzione premurosa.

Divento collaboratrice all’integrazione nelle scuole dell’obbligo e porto il mio progetto “il mago che c’è in noi” avvicinando l’espressione artistica al raccoglimento interiore di ogni bambino coinvolto nel progetto che diventa di conseguenza l’occasione per aprirsi all’unicità altrui. 

Cosa cerchi attraverso l’arte?

Consapevole che tutto prende forza in base a quanta ne riceve, dipingo per passione ed in esclusiva quando mi sento serena e percepisco gratitudine nei confronti della Vita tutta: della mia che scorre nel mio corpo, di quella dei miei antenati e famigliari che hanno contribuito e contribuiscono alla mia gioia, di quella di ogni elemento che si manifesta in ciò a cui mi ispiro per creare le mie opere.

Preferisco ammettere che non cerco qualche cosa attraverso l’arte bensì do forza a quello che ho trovato.. la gratitudine nel poter ammirare il miracolo che è la vita.. ad esempio.  

Mia Musa Ispiratrice è dunque la Natura in ogni sua forma: spazio dai ritratti di persone a quelli di animali e singoli fili d’erba, tronchi d’albero, petali di fiori appoggiati sull’asfalto. 

Ecco che attraverso la mia arte trovo l’onnipresente energia vitale: i colori, nella luce cosi come nel buio, li porto sulle mie tele con la stessa preferenza in abbracci, incontri e scontri, senza mai escludersi tra loro e spesso spaziando oltre le tele. 

C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

Volentieri.

Per arrivare all’artista che sono oggi ed al lavoro che amo con tutta me stessa, cioè quello di dipingere ritratti alle voci che ascolto, ho vissuto molti anni di esperienza personale che mi hanno portata ad essere operatrice olistica, idealizzando la sessione di benessere individuale VOCAL EXPERIENCE all’interno della quale la persona che riceverà l’opera viene accompagnata in uno stato di meditazione in grado di favorire la sua armonizzazione tra corpo, mente e voce.

Solo quando ha raggiunto questo stato io procedo a dipingere il ritratto alla sua voce.

Questa sessione dura circa trenta minuti.

Il dipinto della voce lo realizzo pure all’interno dei workshop intensivi di un giorno LA VOCE IN ARMONIA che conduco con mio marito, anche lui operatore olistico, Master in Sound Healing e facilitatore di meditazione consapevole. 

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?

Ho imparato ad essere come una mamma che spinge il proprio cucciolo perché si accorge che è pronto per volare e che partire è il modo ideale per onorare la sua esistenza…

Quando accade che la mia opera trovi acquirente affascinato da lei…

è meraviglioso, davanti a me rende forma  la magia in cui  avviene l’incontro con la persona per cui è nata e da quell’istante le emozioni di gioia vibrano tangibili in noi, mentre tutto il resto, difficoltà, impegno, pazienza ed impazienza, diventano il lievito di questo dolce.

Per quel che mi riguarda il prezzo non è indice di valore perché sono consapevole che non tutte le persone amanti della mia opera possono permettersi una determinata cifra.

Il prezzo stabilito diventa così indicativo del riconoscimento altrui nei confronti del mio lavoro e di alcune spese vive che hanno aggravato affinché quel dipinto arrivasse a lui o a lei… e la possibilità a tutti gli effetti di poter continuare a creare altre opere. 

Il mercato artistico in sé non è il mio obiettivo poiché non concepisco la mia arte come prodotto da vendere bensì come un seme d’amore germogliato, diventato pianta i cui frutti possono essere gustati da altri.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Consiglierei di essere onesto con se stesso e prendersi il tempo di comprendere perché crea la sua arte e ad agire in sintonia con questa motivazione.

Consiglierei di mettere a fuoco i propri principi di vita, che possono includere o escludere molti compromessi ed in base a questi principi si diventa in grado di selezionare un’immensità di proposte e di speculazioni che coinvolgono l’arte.

Contatti:

CENTRO OLISTICO ZenZero Merano Via Piave 69 – Alto Adige www.avepavistara.com

profilo Facebook

Lisa Sperandio artista

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https://m.facebook.com/artistalisa.net/

Atelier MERANO Alto Adige

lisasperandio@gmail.com

www.artistalisa.net

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