Interviste

INTERVISTA A IGNAZIO FRESU

Di seguito l’intervista ad Ignazio Fresu, artista vasto che crea installazioni enormi, che sono un richiamo al tempo ed alla pietrificazione delle cose.

Quando e come nasce il tuo percorso artistico ?

Sin dai primi anni della mia vita sono sempre stato stregato da quello che allora come oggi considero un gioco meraviglioso: disegnare, colorare, ritagliare e incollare, costruire.

Da bambino trascorrevo molte ore in questa attività.

Ho poi frequentato gli studi artistici quali il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. 

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro ?

Da ragazzo nei primi anni ‘70 ero affascinato dal virtuosismo tecnico e dal volerlo mostrare per cui guardavo con simpatia l’iperrealismo.

Mi piaceva confondere lo spettatore e far sembrare le mie pitture delle foto.

Anche in età adulta ho poi continuato a giocare con l’ambiguità attraverso i materiali.

Materiali che hanno tuttora un’importanza fondamentale nel mio lavoro come lo hanno avuto per gli artisti dell’Arte Povera che in questo senso hanno influenzato il mio lavoro.

Cosa cerchi in arte?

L’arte è di per sé ricerca.

Ogni opera ha vita propria ed è il frutto di una nuova ricerca, ma ciò che le accomuna tutte è la ricerca di sé attraverso una narrazione capace di esprimere empatia, essere parte di un racconto comune. 

Intervista ad Ignazio Fresu

C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

L’installazione è il mio mezzo artistico e per questo lo spazio e il tempo sono gli elementi sostanziali della mia ricerca.

Lo spazio svolge un ruolo vitale: consente un’interazione fisica dello spettatore.

Il tempo, attraverso la memoria e la permanenza, un coinvolgimento emotivo.

Qual è il tuo rapporto con il mercato?

Un rapporto molto difficile. 

Sebbene  le gratificazioni morali abbondino non mi presto al gioco delle aste e dell’inquinamento dei mercanti d’arte.

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Non ne ho idea.

Dal momento che nonostante il forte impegno artistico, sono costretto a svolgere un altro lavoro per vivere, questo però mi permette una totale autonomia.

*Le fotografie alle Installazioni sono di Antonella Sassanelli.

Francesco Cogoni.

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