Interviste

Intervista a Diego De Nadai

Quando e come nasce il tuo percorso di ricerca teatrale?

La mia passione per il teatro, ma principalmente l’utilizzo della voce ha origine negli anni 70 quando da ragazzo vidi alla TV uno spettacolo concerto di Carmelo Bene (4 modi di morire in versi), rimasi affascinato e rapito da quella perfomance, cominciai cosi anche grazie alla ben fornita biblioteca familiare a leggere ad alta voce, ripetevo i gesti la mimica facciale ma principalmente cercavo d’imitare le variazioni di ritmo i toni di ciò che recitava Carmelo Bene, è cosi che mi accorsi dell’immenso potere che ha la voce il potere di comunicare non solo il susseguirsi di vocali e consonanti, ma quello di trasmettere emozioni, sensazioni.

Perfezionai la tecnica con u lungo corso di dizione e di interpretazione vocale con la “Maestra” Stefania Martinucci all’Accademia Nazionale doppiatori (Roma).

Poi questa passione è diventata il mio lavoro.

Quali artisti e situazioni hanno influenzato maggiormente il suo lavoro?

Senza dubbio Carmelo Bene, ma sento dentro di me l’influenza di grandi artisti come Memè Perlini, Edoardo de Filippo, Tony Servillo.

Ma ultimamente sto seguendo Pino Insegno vero grande nell’arte del doppiaggio.

Cosa cerchi di esprimere attraverso l’atto scenico e interpretativo?

Ripeto io sono principalmente un donatore di voce, le mie esperienze di attore scenico sono limitate a qualche commedia giovanile e ad un film che amo tanto (Io Bullo) di Christian Castangia, come dicevo prima, il mio strumento è la voce ed è con la voce che è possibile con la sua sonorità con sfumature, con le variazioni ritmiche, con l’emozionalità interpretativa, arricchire un testo, trasformarlo manipolarlo, per dare a chi ascolta la sensazione di essere lui il protagonista.

Ricordo un Signore poche settimane fa che, mentre recitavo in un recital una poesia di Federico Garcia Lorca “Canzone d’Autunno” piangeva commosso.

Ecco è questa la mia ricerca e anche l’arrivo, dare emozioni.

Che possibilità ci sono di emergere per poter vivere di teatro e che consigli darebbe?

Consiglio chi vuole intraprendere questa attività di iscriversi ad un corso “serio ” di dizione e tecnica di espressione vocale, non basta solo la passione, e dopo una buona formazione di contattare case pubblicitarie, compagnie teatrali, case editrici per audiolibri, e chiedere un provino alle società o cooperative doppiatori, oppure l’insegnamento.

Profilo Faceebook: https://www.facebook.com/denadai1

Mail: diegodenadai@hotmail.it

Francesco Cogoni.

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