Interviste

Intervista ad EDGARDO CANTONI

In quest’intervista ad Edgardo Cantoni, scoprirete un uomo che ama giocare, improvvisare, sperimentare, in un ready made perenne e senza freni.

La sua ricerca sembra riguardare la produzione di immagini e associazioni tra simboli in completa liberà. La semplicità dello stile permette a questo artista di portare avanti una serie di nuovi significati, nuovi temi, nuove immagini, partendo semplicemente dagli oggetti e dall’assemblaggio degli stessi.

Quando nasce il tuo percorso artistico?


Sui trent’anni.


Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?


Fontana, Burri e Manzoni.


Cosa cerchi in arte?


L’opera senza tempo.


C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?


L’ultimo periodo.

Parlamene!

È un cercare di far arte con tutto quello che abbiamo a portata di mano , grazie a Manzoni con merda d’artista, il barattolo scarto industriale, merda scarto biologico , eppure caricando questi due scarti di significato concettuale si crea l’opera d’arte, ecco l’arcano, come dico sempre , l’arte moderna è come un’enorme discarica, dentro ci trovi di tutto.

Qual’è il tuo rapporto con il mercato?


Non me ne importa niente.

 
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?


Impegnarsi.


Quanto conta il significato nelle tue opere?

Tutto.

Ci sono infinite connessioni o ogni cosa è dove deve essere?

Diverse chiavi di lettura.

Quanto c’è di personale nelle tue opere?

Il più possibile.

È un discorso più passionale “patico” o razionale?

Razionale.

Le tue opere sono da guardarsi sotto che campo da gioco linguistico ?

Metafore.

Da cosa nascono?


Dal cervello.

Edgardo Cantoni contatti

pagina facebook: https://www.facebook.com/edgardo.cantoni

Francesco Cogoni.

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