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Intervista a Davide Pils: grande Muralista Sardo

In questa intervista a Davide Pilloni in arte Pils conosceremo il suo percorso artistico e la sua arte dalla passione pura al ai cartoni e al fumetto sino ad arrivare al muralismo Sardo.

Davide Pils Muralista Sardo

Quando nasce il tuo percorso artistico?

Disegno da quando ero bambino, forse ho iniziato dai 3 ai 4 anni. L’unico modo che mia madre aveva per tenermi sotto controllo, tranquillo e seduto era comprarmi matite e pennarelli e farmi disegnare. ho iniziato cosi!

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo lavoro?

Dipende, ogni età mi ha dato stimoli diversi a cui ispirarmi, da bambino ero ispirato non tanto da artisti ma dal mio cane, ne ero cosi affezionato da inventarne un personaggio di un fumetto chiamato Bidiu, come i mio cane appunto, e lo disegnavo continuamente.

Parallelamente in quel periodo guardavo il cartone animato ken il guerriero e ne rimasi folgorato, sia per i disegni che per la sua storia e cosi iniziai ad unire la mia ossessione per il mio cane insieme a l’amore per questo cartone animato, creai cosi una specie di cane muscoloso che picchiava tutti.

L’influenza del fumetto nel suo percorso

Successivamente mi appassionai di fumetti e il mio vero grande amore fu Dragon ball.

Amavo disegnare e in quel periodo era difficile comprarsi poster immagini ecc di questo manga… quindi disegnavo Goku and co. continuamente per potermeli appendere in cameretta insieme ad ogni tipo di disegno desiderato!

Siccome per diverso tempo non riuscivo a riprodurre ” bene” i miei eroi, non mollai mai fino a che non ci riuscii ad acquisire le necessarie capacità tecniche.

Quindi direi che Akira Toriyama fu per me fondamentale.

In questo periodo della mia infanzia ero (e lo sono tutt’ora) molto amico di un ragazzo più grande di me che a quei tempi faceva i liceo artistico, vedendo i suoi disegni sentivo ardentemente il desiderio di migliorarmi e di diventare bravo come questo mio amico. Da lui potei vedere le prime tracce di chiaroscuro, potevo vedere e capire che con esercizio avrei potuto ottenere ciò che desideravo.

Successivamente, negli anni del liceo ho diversificato il campo da cui prendere ispirazione, e direi che gli artisti che preferivo e preferisco ancora oggi variano da Caravaggio a Leonardo, da Caspar Friedrich a Rembrant e Goya, da Dalì a Bosh, poi ho conosciuto H.r. Giger ed è stato amore puro anche per lui.

L’arte di Davide Pils: tra emozione e verismo

Cosa cerchi in arte?

Cerco godimento.

Emozioni fisiche legate al piacere.

Cosi come il senso del gusto mi fa godere quando mangio un piatto di pasta al pesto fatta in casa, cosi come godo quando ascolto una canzone che amo, cosi come godo quando ad esempio mi gratto le caviglie dopo che dopo una giornata intera mi tolgo scarpe e calze, allo stesso modo voglio e cerco goduria guardando un disegno.

Cerco goduria visiva, tutto il resto difficilmente mi interessa.

Ricerca artistica che solo la morte può interrompere

C’è una parte della tua ricerca di cui vorresti parlare in particolare?

Sono curioso di sapere, se vivrò a lungo, a che punto arriverò. Sono molto affascinato nel pensare a cosa disegnerò quando avrò cinquant’anni, o sessanta, o settanta e cosi via. È una ricerca che solo la mia morte potrà interrompere.

Forse non avrò il tempo necessario a trarre conclusioni. E spero sia cosi.

Qual è il tuo rapporto con il mercato?

Diciamo che io sono totalmente al di fuori di ciò che è il circuito artistico di Cagliari, ho fatto forse due mostre in vita mia e non erano personali. Non mi interessa espormi al punto da organizzarne una. Quindi l’unico mio modo di relazionarmi al mercato è tramite i passaparola.

Facebook mi ha aiutato molto e tante volte sono stato io stesso a propormi e a vendere il mio prodotto, così come un rappresentante di una merce qualsiasi.

Non conosco galleristi e non conosco gallerie, sono per i fatti miei.

La pubblicità è l’anima del commercio

Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?

Se lo sapessi sarei moto più rilassato anche io, in ogni caso penso che l’unico modo che un artista ha per vivere di arte è quello di rendersi visibile.

La gente è disposta a comprare merda purché sia ritenuta rara, famosa e stronzate varie.

Quindi penso che il grande segreto sia la visibilità, è inutile che voler vivere dei tuoi quadri se poi i tuoi quadri non li fai vedere, e inutile comporre canzoni bellissime se nessuno le sente ecc. ecc.

La pubblicità è l’anima del commercio.   

Davide Pils- contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/pils.bo?fref=ts

Instagram: Davide Pils BO Pili (@davidepils) • Foto e video di Instagram

Francesco Cogoni.

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